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<a href="https://pixabay.com/it/photos/vicolo-strada-case-edifici-5931413/">Immagine CC0 creative commons</a> 
 
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Magari fosse stato così, il tratto di strada che ho transitato ieri notte mio malgrado, eehhh, luci? case? vita vissuta?

*Stocazzo*, scusate il francesismo ma qua è proprio d'obbligo, in quanto è stata un'esperienza abbastanza allucinanate, ma andiamo a descrivere *il fattaccio...*

Ieri sera rientravo dalla Toscana, le strade da un certo punto in poi non sono tante, anzi diciamo che da Sansepolcro a Rimini essenzialmente ci sono due strade percorribili, il Passo di Via Maggio, strade tortuose ma che conosco piuttosto bene, avendole praticate da anni e anni, meno bene conosco l'altra grande via di comunicazione, la celeberrima *E45*, che non mi è mai piaciuta a pelle, in quanto anche una ventina di anni fa era parecchio incasinata, non ancora ricca di lavori in corso, salti di carreggiata, corsie uniche per senso di marcia e via discorrendo...

Era notte, circa le 23, mi son detto...

"Dai, per una volta fa la E45, non ci sono i camion, in giro sembra ci sia un mezzo deserto automobilistico, prova...", e così è stato, a Sansepolcro ho imboccato la E45 in direzione Cesena...

Non lo avessi mai fatto, dopo pochissimi km sono iniziati i km con i famosissimi salti di carreggiata, ma fin qui nulla di speciale, lo sapevo che potevo andare incontro a questa ormai consolidata tradizione di merda, ma il bello è avvenuto all'altezza di Verghereto, dove i fenomeni che gestiscono questa grande bretella di collegamento appenninico si sono letteralmente superati...

A Verghereto appunto leggo la scritta *Uscita obbligatoria*, speravo che fosse una dimenticanza, che al contrario si potesse continuare sulla E45, ma il cartello era corretto, via, fuori dalla E45, faccio qualche centinaio di metri, guardo alla mia sinistra, e c'erano addirittura i caterpillar a sbarrare l'entrata nella E45, continuo assorto nei miei pensieri e in breve mi ritrovo immerso in un incubo ad occhi aperti...

Ero nel nulla cosmico, una strada, larga, scura, con della vegetazione ai lati, nessun segnale, nessuna illuminazione, nessuna indicazione di sorta, nulla di nulla, il pensiero di ritornare indietro c'era, ma poi dove cazzo andavo? Se anche dall'altra parte fosse stata una strada analoga a quella che stavo percorrendo?

Ho continuato per quella strada, ho tentato di collegare il satellitare ma nulla, ho provato a telefonare, niente, senza campo, e una domanda mi è passata per la testa...

*Ma dove cazzo sono finito, in un incubo stradale? Ci manca solo un albero in mezzo alla strada e qualcuno che salta fuori da questo nulla, mi riempie di botte e mi fotte la macchina, che situazione di merda...*

Sinceramente per qualche istante ho temuto davvero il peggio, i film sul genere horror-thriller sono ricchissimi di ambientazioni come quella che stavo vivendo, ho calato la velocità di percorrenza, avanzavo in 2° marcia, 35-40 km/h, in modo tale da aveva la vettura pronta allo scatto o di potermi fermare in pochissimi metri, occhi sbarrati per cercare di vivisezionare il buio dilagante, un veloce passaggio al vano portaoggetti, un discreto cacciavite nella mano sinistra, *venite, venite pure fuori, intanto questo ce l'ho...*, ma intanto avevo anche attivato la chiusura centralizzata...

Non mi sono cagato sotto perché alla fine di tutto quanto mi son detto che ero un uomo, che era tutta suggestione, che sarebbe finita, ma di segnali proprio nulla, un primo cartello, *La Strada di Verghereto*, dopo altri km di angoscia *Bagno di Romagna*...

"Oohhhh, vaffanculo, Bagno di Romagna la conosco!!!*, ma prima di entrare in paese, prima di vedere la vita, sono passati altri km...

Ai responsabili di quella bella mancanza di segnali stradali, quelli che hanno deciso di chiudere la stazione di Verghereto, auguro, elegantemente, di essere da soli, di finire la benzina, in un tratto senza campo, senza luce, senza nulla, ***e di cagarsi sotto***...

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